Post su post stanno tempestando la rete, con tanto di supporto da parte della stampa specializzata ed affini, con articoli alla “The Last of Us Parte 1, l’abbiamo capito che non li volete pagare 80€ per il remake, ora basta però” di Multiplayer.it, e visto che anche questa volta si è persa la possibilità di far sentire “la voce del popolo” alle multinazionali che fanno il bello ed il cattivo tempo, è giunto il momento di buttare giù due righe sulla situazione che gravita attorno a The Last of Us Parte 1, prendendo in esame soltanto due esempi di “difensori”.

Attualmente nei social, e mi riferisco allo scenario nostrano, si stanno affrontando due fazioni: la prima è quella pronta a difendere The Last of Us come se fosse un essere vivente, armata di spada e scudo con al proprio fianco “eroi” che figurano un po’ come un Gandalf pronto a soccorrere i propri compagni in stile la battaglia al Fosso di Helm, e la seconda che invece tende a criticare la natura ed il prezzo di questo remake – e mi spiace, niente esempi epici per noi poveri stolti ignoranti.

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